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REOH

CASTELLO: FAETANO

Reoh, artista e designer, ha sviluppato il suo percorso tra Rimini, Milano, Modena e San Marino.
Nato nel 1974, si è avvicinato al mondo dell’arte negli anni Novanta, contribuendo alla diffusione del writing.
Partendo come autodidatta, si è formato sui temi della progettazione grafica, arricchendo il suo bagaglio tecnico e creativo.

“Posso affermare, senza dubbio, che il writing sia stato cruciale nella mia crescita personale. Le dinamiche di quel mondo hanno fatto da spartiacque fra il possibile e l’impossibile, fornendomi gli strumenti per produrre qualcosa di unico e inaspettato. La cultura del contro, la necessità del diverso, le incursioni nel buio e la ricerca di uno stile hanno influenzato per sempre la mia visione.”

Lo spray è il mezzo che Reoh utilizza sulle grandi superfici delle città per tutti gli anni Novanta, tra figurativo e lettering.
Dal Duemila in poi, la sintesi visiva diventa un mestiere e il visual design contamina anche la ricerca artistica.

Affascinato dalla possibilità di deformare le lettere, senza pregiudizi o limiti, il disegno diventa passione per la tipografia, che lo porta a esplorare le potenzialità comunicative di molteplici materiali con la realizzazione di installazioni e nuovi alfabeti.
È il caso di Typocraft alphabet model, che nasce da un unico elemento base di carta piegata e prende vita attraverso la manualità di chi lo crea, poi rielaborato con fogli di lamiera e rame o dipinto su tela, o di Unlock, lettere in tondino di metallo che scrivono parole nello spazio destinate a perdere il proprio significato e recuperarlo se osservate da una diversa angolazione, come un eterno wild style.

Nel corso degli anni, Reoh ha partecipato con progetti diversi a mostre quali Degni di Nota in Cascina Triulza e Frigoriferi Milanesi a Milano, Arte Fiera a Verona, esposizioni nelle gallerie Zirkumflex e RAUM Italic a Berlino e alla biennale collettiva d’arte Bjcem di Atene, oltre ad aver prodotto installazioni per Expo Milano.
La collettiva Segnali Urbani – Arte e scrittura del ‘900 nel tessuto urbano riminese del 2023, allestita nella sezione contemporanea del Museo della Città di Rimini e Incroci – Percorsi e ibridazioni dal writing al contemporaneo del 2024, aprono una nuova fase della sua ricerca.

“Tutt’ora i tipi si moltiplicano nella testa, fra le mani e continuano a rubare l’attenzione, in particolare quelli introversi, emarginati, difficili che richiamano in me l’originale aspirazione alla libertà”.

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